martedì 9 novembre 2010

Neurofeedback o Ritalin?

Aritmie cardiache, ipertensione, arresto cardiaco, ischemia, accidente cerebrovascolare, ictus, infarto cerebrale, occlusione arteriosa cerebrale ed occlusione dell'emisfero cerebrale destro, con qualche segnalazione di morte improvvisa; questo è emerso dagli studi condotti sugli effetti della somministrazione di metilfenidato ovvero Ritalin (farmaco stimolante analogo alle anfetamine, distribuito in Italia dal 2007).Non appena ho scoperto che già nel 2003 si era dimostrata, in Germania, presso l’Università di Tubinga, la validità e fondatezza di alternative terapeutiche in assenza di farmaci, ho deciso partecipare al Convegno del 28 ottobre 2010 organizzato dalla Mind Room International e dall’Associazione Italiana Psicologi. L’incontro, avvenuto qui a Vicenza, ha posto all’attenzione di psicologi, medici, strutture pubbliche e private la possibilità di applicare in Italia la metodologia proposta dall’ADD Centre di Toronto (www.addcentre.com) diretto dai dottori Lynda e Michael Thompson per la cura dei disturbi attentitivi A.D.D. (Attention Deficit Disorder) e dell’iperattività ADHD (Attention deficit Hiperactivity disorder) e il miglioramento delle capacita’ cognitive. Il metodo sviluppato dall’ADD Centre si basa sull’applicazione del Neurofeedback che permette interventi efficaci in particolare nei soggetti in età scolare tra i 6 e i 16 anni senza il ricorso a farmaci o a metodologie invasive. Nato per trattare i disturbi dell'Attenzione e dell'Iperattività, oggi il Neurofeedback è utilizzato in tante altre patologie quali: Disturbi d'Ansia, Depressione, Disturbi dell'Apprendimento, Epilessia, Traumi Cranici, Disturbo Ossessivo Compulsivo, Cefalee, Disturbo Post Traumatico da Stress.Prima di visualizzare il link in lingua originale cerco di descrivere brevemente i passaggi delle terapie di Neurofeedback: in una prima fase si rivela il segnale elettrico proveniente dal sistema cerebrale ed un computer lo amplifica per codificarlo in un numero e successivamente tradurlo in forma grafica con andamento oscillante (es. aereo nel cielo), proprio perché è oscillatoria l’attività celebrale normalmente. Accade che il paziente visualizza direttamente la sua attività celebrale. Attraverso la visualizzazione dell’attività il paziente si allena, per prove ed errori, a sviluppare quelle associazioni tra l’andamento della sua abilità corticale tradotta in quel grafico ed alcuni comportamenti adeguati alla modifica di quell’attività.
Buona visione
Neurofeedback and Autism - What is Neurofeedback?
http://www.youtube.com/watch?v=qiHFI36wmzo

 

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