lunedì 8 novembre 2010

Post pilota

Come posso soddisfare i bisogni speciali di quel bambino? A questa domanda c’è da rispondere tutti i giorni. L’impegno è continuo, e cresce nella consapevolezza che il tempo fugge e questi bambini crescono: non vi è possibilità di riavvolgerlo e recuperare ciò che si è perso. Gli sforzi che portano al grande cambiamento spesso si dimenticano e i risultati non sono facilmente riconducibili a quelle origini. Devo auto-determinare il mio auto-riconoscimento, senza attendere grandi celebrazioni. Di fronte a questa personale constatazione nasce l’emergenza di documentare e raccogliere il mio lavoro per condividere con altri riflessioni e prassi sviluppate nel corso delle diverse esperienze.
Si tratterà di affrontare assieme diverse problematiche riferite al ruolo dell’insegnante di sostegno e alla pianificazione di interventi educativi adeguati alle diverse condizioni di salute dei bambini. Il lavoro di insegnante di sostegno richiede una formazione polivalente associata a competenze relazionali non secondarie, una disponibilità all'azione pluriprofessionale con interventi coordinati sulla realtà sociale e in ordine alla stretta integrazione tra scuola, famiglia, esperti ed ambiente extrascolastico.
Perché non aggiungere a questa professionalità anche una disposizione alla condivisione dei risultati per diffondere un’idea di integrazione oltre le mura della propria scuola, oltre il vissuto quotidiano; un’idea che possa con semplicità descrivere e rivalutare il proprio sforzo? Io ho bisogno di questo: poter continuare a perseguire obiettivi a medio o lungo termine con la serenità che il mio investimento non richieda riconoscimenti particolari, ma con la certezza che non si esaurirà nella mia esperienza ma potrà tornare utile a chiunque passerà di qua.

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